La Roccola

Quando il mare viene in soccorso dei nostri vigneti

#IntrecciDiVite – Diario di un vignaiolo euganeo

“Aprile non ti scoprire”. Recita così un antico proverbio che invita alla prudenza e ci mette in guardia
sull’andamento climatico di questo mese passato. In questo articolo vi raccontiamo come abbiamo protetto
le nostre vigne dal rischio di gelate che ha interessato i Colli Euganei nella prima settimana di aprile.
La previsione di un significativo abbassamento delle temperature nelle notti di martedì 4 aprile, mercoledì 5
aprile e giovedì 6 aprile ci aveva messo in allerta per il rischio di gelate tardive.

Facciamo un passo indietro nel tempo. L’aprile del 2017 ci aveva colto di sorpresa, in quanto non ci aspettavamo l’arrivo di una brinata. Da quel momento ci siamo interrogati su cosa potevamo fare e quale difesa attuare per preservare i nostri vigneti di fronte a simili eventi metereologici, sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico. Dopo molte ricerche e attente analisi, tenendo conto del fatto che non ci sono strumenti meccanici che ci potevano essere di aiuto, abbiamo individuato in un’alga una preziosa alleata per difendere i nostri vigneti dal rischio gelate. Si tratta dell’Ascophyllum nodosum, un’alga bruna della famiglia delle Fucaceae, che prolifera sulle coste dell’oceano Atlantico. È conosciuta anche come “Alga Norvegese” per la sua enorme diffusione in quest’area.

Una soluzione che abbiamo preso in prestito dalla cultura biodinamica, perché risponde al nostro impegno di lavorare in modo sostenibile nel rispetto dell’ambiente che ci circonda. Questa scelta è stato il frutto di una sperimentazione che negli anni si è dimostrata la scelta giusta da applicare.
Il preparato a base di alghe del Mare del Nord viene nebulizzato sulle piante. Questo determina la creazione di una sorta di pellicola in grado di proteggere la pianta quando le temperature si abbassano velocemente, come abbiamo registrato. In particolare permette di alzare il punto di zero della pianta, ossia la temperatura al di sotto della quale l’accrescimento non si verifica, preservando così il suo sviluppo vegetativo.  Abbiamo fatto questa pratica due volte, nebulizzando il preparato sui vigneti delle varietà più precoci, come il Serprino. Con il secondo passaggio abbiamo rafforzato questa “coperta naturale” che consente alla pianta di affrontare meglio lo stress climatico a cui viene sottoposta.

Ecco come, anche quest’anno, il mare è venuto in soccorso ai nostri vigneti.